# 3 / 2020
20.07.2020

Via le mani da un fondo sovrano

Conclusione: una Banca nazionale indipendente e una politica finanziaria sostenibile sono la via maestra

A seguito della crisi finanziaria mondiale, il mondo industrializzato – e con esso la Svizzera – si ritrova in una situazione eccezionale in materia di politica monetaria. La crisi del coronavirus la prolunga per una durata indeterminata. Le importanti riserve di divise della BNS e il basso livello degli interessi del debito nutrono l’illusione che la Svizzera possa approfittare di risorse finanziarie quasi gratuitamente e senza rischi. Per alcuni, agli ambienti politici mancherebbe solo il coraggio di approfittare di questa manna.

Le importanti riserve di divise della Banca nazionale come pure il basso livello dei tassi di interesse del debito della Confederazione non costituiscono dei valori reali. È in questo che si distinguono fondamentalmente le proposte di fondo sovrano svizzero dai modelli di fondi sovrani della Norvegia e di Singapore, che si basano sui proventi della vendita di petrolio o su imprese statali. Un fondo sovrano basato sulle riserve della BNS metterebbe in pericolo l’indipendenza della BNS e la fiducia di quest’ultima nei confronti dei mercati in materia di politica monetaria, complicando durevolmente la sua attività. In un simile contesto, la stabilità dei prezzi non potrebbe più essere garantita. Inoltre, un fondo sovrano gestito dalla Confederazione e basato su un aumento del suo indebitamento permetterebbe soprattutto agli investitori di addossare i loro rischi sulle spalle dei contribuenti svizzeri. Un simile fondo, a parte il fatto di contribuire ulteriormente alla forza del franco e di essere oggetto di interessi politici particolari, metterebbe anche in pericolo la stabilità della politica finanziaria elvetica. E infine la fattura sarebbe presentata ai contribuenti.

Un fondo sovrano servirebbe, ed è molto comprensibile, per tutta una serie di interessi politici, in particolare se sussiste l’illusione che quest’ultimo possa essere dotato di mezzi praticamente illimitati. Ma, in realtà, la chiave del successo della politica economica svizzera non cambia. Una banca nazionale indipendente preoccupata di garantire la stabilità dei prezzi, associata ad una politica budgetaria equilibrata, protetta dal meccanismo del freno all’indebitamento: se la ricetta può sembrare noiosa, l’esperienza mostra quanto essa sia efficace.