# 3 / 2021
08.03.2021

Rinforzare la formazione professionale duale invece di indebolire la formazione liceale

Introduzione

La digitalizzazione del mondo del lavoro comporta molti cambiamenti. Questo non concerne solo i nostri strumenti di lavoro ma anche le esigenze nei confronti dei lavoratori. Già oggi, secondo un’indagine, ben 90 000 piccole e medie imprese accusano una mancanza di lavoratori qualificati. I sondaggi rivelano che, dato lo sviluppo tecnologico, gli specialisti diplomati di grado terziario sono particolarmente richiesti; una tendenza in aumento. La comprensione analitica, la creatività, l’innovazione e le competenze interdisciplinari saranno sempre più importanti sul mercato del lavoro di domani.

Contemporaneamente la quota di ragazze e ragazzi che terminano il liceo è rimasta relativamente stabile negli ultimi anni, attestandosi intorno al 20% (cf. grafico 1). Tuttavia, i licei godono di una popolarità crescente, come mostrato, per esempio, dall'aumento annuale del numero di studenti che fanno il test d'ammissione al liceo del Cantone Zurigo. Allo stesso tempo, si osserva un aumento relativamente importante della percentuale di studenti con una maturità specializzata. Contemporaneamente, molti settori in Svizzera hanno difficoltà ad assumere un numero sufficiente di apprendisti. In un sondaggio condotto dalla Confederazione, poco meno della metà dei giovani interrogati (48%) ha dichiarato di essere interessato ad un apprendistato.

Grafico 1

Il numero di maturandi è rimasto relativamente stabile negli ultimi anni.

La formazione professionale duale e il liceo sono due sistemi di formazione fondamentalmente equivalenti. I due sistemi pongono l’accento su aspetti differenti e non offrono la stessa preparazione al lavoro pratico. Il liceo è tendenzialmente accademico, trasmette meno conoscenze pratiche ma affronta ampie aree di studio e propone un approfondimento teorico. Il liceo prepara i giovani ad una formazione accademica e permette loro di accedere alle università generalmente senza esami d’ammissione. L’apprendistato invece combina la teoria con la pratica e apre le porte alla formazione continua su tutti i livelli. Al termine dell’apprendistato i giovani possono scegliere se proseguire la formazione in un ambito specializzato o se acquisire delle competenze di direzione attraverso la formazione professionale superiore. I titolari di una maturità professionale possono approfondire le loro conoscenze a livello universitario o formarsi in un altro ambito.

Tuttavia, la popolarità del liceo fornisce un motivo di discussione: per molti una maturità professionale seguita da una scuola universitaria professionale rappresenta un piano B rispetto ad una formazione accademica classica. Per molti, il liceo è ancora considerato la prima scelta. Ma è veramente la strada più adatta per sviluppare le migliori qualità per affrontare le sfide di domani?

Nei capitoli seguenti esamineremo le conseguenze di un aumento del numero di maturandi liceali in Svizzera – e se il sistema di formazione offre altri mezzi per preparare in modo ottimale i giovani al mercato del lavoro di domani.

Aumentare il numero di maturandi liceali comporta molti rischi

Gli esperti sono molto distanti dal raggiungere l’unanimità sulla questione del numero di maturandi liceali «appropriato». Se alcuni sostengono che si debba rimanere al livello attuale, altri chiedono che si aumenti in modo considerevole il numero di giovani che dispongono di una maturità liceale. Quest’ultimi si rifanno spesso all’ideale dell’educazione umanista: l’acquisizione di una profonda maturità sociale, di un’autonomia personale e di un’ampia cultura generale. Nulla da ridire contro questi obiettivi. Queste competenze non saranno meno richieste in futuro. Tuttavia, si pongono le seguenti domande: cosa succederà se un numero sempre maggiore di studentesse e studenti opteranno per il liceo? Questo permetterà loro di avere una formazione corrispondente alle loro capacità? Saranno meglio preparati al mercato del lavoro di domani?

La qualità dell'educazione liceale ne soffrirebbe

Le differenze cantonali sono una buona base per analizzare la questione: la proporzione di giovani che frequentano il liceo varia molto (cf. grafico 2). A Ginevra, il 45% dei giovani che concludono la scuola dell’obbligo proseguono gli studi con il liceo. Il numero di maturandi è altrettanto alto nel Canton Vaud, Ticino e Basilea Città. La situazione è però radicalmente differente nel Canton Uri e nel Canton Glarona, dove il tasso è tre volte inferiore e non raggiunge il 14%.

Grafico 2

Il tasso di giovani che scelgono di frequentare il liceo varia molto da Cantone a Cantone

Un numero così elevato di studenti liceali, come nel Canton Ginevra, rispecchia le preferenze in materia di politica di formazione. I fattori economici e socioculturali giocano un ruolo importante. Ma l’accesso facilitato al liceo e un numero più elevato di maturandi liceali hanno anche delle conseguenze sulla qualità dell’insegnamento, come indicato dalle cifre del Rapporto sul sistema educativo svizzero 2018:

  • Diminuzione del numero di giovani che ottengono la maturità liceale: nei Cantoni con una forte propensione agli studi liceali, un numero maggiore di studenti abbandona gli studi. A Ginevra, quasi la metà dei giovani hanno lasciato gli studi nel corso del primo anno di liceo. Inoltre, un numero maggiore di giovani ripete un anno. È il caso di più di un quinto degli studenti liceali in Ticino. Tuttavia il numero di maturandi tende ad essere più elevato nei Cantoni che propendono maggiormente verso gli studi liceali.
  • Aumento dei casi d’abbandono all’università: così come l’elevato tasso di accesso, anche un numero maggiore di maturandi liceali non permette di valutare le capacità degli studenti. Resta il fatto che la maggior parte degli adolescenti che abbandonano gli studi, vivono in Cantoni con un alto numero di maturandi liceali. Secondo l’ultimo Rapporto sul sistema educativo svizzero 2018, il tasso di insuccesso all’università è due volte più elevato nei Cantoni in cui il numero di maturandi è superiore al 20%. I risultati dello studio EVAMAR-II sottolineano anche la correlazione negativa tra il numero di maturandi liceali e il livello di educazione.

Il numero di giovani che abbandonano gli studi o ripetono l’anno genera dei costi diretti per la società. Inoltre, per questi giovani l’entrata nel mondo del lavoro viene ritardata ed è più difficile. Più il numero di maturandi liceali è elevato in un Cantone e dunque minore è il numero di studenti che scelgono l’apprendistato, più la proporzione dei giovani in disoccupazione o che si avvalgono dell’aiuto sociale è elevata. Da notare che tutte le cifre sono indicative e non presentano una relazione causa-effetto. Tuttavia, la tendenza è chiara: la qualità degli studi liceali diminuisce con l’aumento del numero di maturandi e anche il successo nel mondo del lavoro diminuisce. Facilitare l’accesso al liceo è dunque in contraddizione con uno dei principali obiettivi dell’insegnamento liceale: l’acquisizione dell’attitudine giusta nei confronti degli studi superiori.

La libera scelta degli studi è minacciata

Confrontate con un alto tasso d’abbandono, le università deplorano spesso il livello insufficiente dei maturandi liceali, il quale va di pari passo con il costante aumento del numero di studenti del primo anno in certe aree di studio. Gli studi particolarmente gettonati, come ad esempio le scienze economiche o la psicologia, hanno reagito introducendo un anno di valutazione o aumentando ulteriormente i requisiti. Una selezione rigorosa durante il primo anno è necessaria per scoprire quali studenti non abbiano i requisiti necessari per affrontare il percorso di studi. La severa selezione viene rimandata alla fine del primo anno. Se le università devono aumentare i casi di insuccessi per garantire la qualità degli studi, questo è da un lato frustrante per gli studenti e dall’altro lato è problematico per le università stesse e per la loro reputazione.

Oggi gli studenti possono liberamente scegliere il percorso di studi, indipendentemente dai corsi frequentati precedentemente in uno dei 160 licei e senza esame d’ammissione. Solo la facoltà di medicina rappresenta un’eccezione. Questo significa che circa l’80% degli studenti svizzeri frequenta un’università tra le 200 migliori al mondo. La libera scelta degli studi e dell’università è un unicum a livello internazionale. Un aumento del numero di maturandi liceali causerebbe un grave danno. In numerosi paesi è la nota d’esame ottenuta nella maturità liceale a rappresentare il principale criterio di ammissione. In Germania, ad esempio, la nota di maturità è determinante per l’iscrizione all’università così come per la scelta del percorso di studi. I posti disponibili sono successivamente attribuiti da un organismo centrale. In Austria, l'accesso ai percorsi di studio che attraggono il maggior numero di candidati è limitato (specialmente medicina, biologia ed economia). In questo caso, la procedura di selezione è gestita dalle università in maniera decentralizzata, il metodo di selezione non viene indicato.

In molti paesi, la stragrande maggioranza dei giovani frequenta il liceo. In Francia, più dell’80% dei giovani dello stesso anno ottiene la maturità liceale. Negli Stati Uniti l’«high school diploma» è la regola. Questi diplomi di scuola secondaria non concedono però automaticamente il diritto di continuare gli studi universitari come avviene in Svizzera. Per essere ammessi all’università, gli studenti devono superare un test attitudinale e la scelta dei percorsi di studio dipendono da altri criteri (numerus clausus), così come dalle materie seguite durante il liceo. In caso di un aumento sostanziale del numero di maturandi liceali, una procedura simile sarebbe necessaria per le università svizzere e permetterebbe di continuare a garantire un alto livello di qualità.

Indebolire le scuole universitarie professionali

Un numero di maturandi liceali troppo elevato avrebbe conseguenze negative anche per le scuole universitarie professionali. Già oggi, la metà degli studenti del primo anno ha accesso alle scuole universitarie professionale attraverso degli esami d’ammissione oltre che alla maturità professionale (cf. grafico 3). La percentuale di studenti in possesso di una maturità liceale è significativamente elevata, in particolare negli studi sociali o artistici. Nella misura in cui non ci sono percorsi di apprendistato a monte e alternative accademiche, questo è certamente auspicabile in queste aree di studio. Il discorso è però diverso per tutti gli indirizzi in cui il punto di partenza è un apprendistato. In questo caso, la pratica rappresenta una condizione determinante. Un numero di maturandi liceali più elevato e delle condizioni d’ammissione all’università più severe porterebbero inevitabilmente a una maggiore proporzione di diplomati delle scuole superiori anche in altre discipline. Questo andrebbe a scapito di una pre-socializzazione professionale che rappresenta un fattore importante per il successo delle università di scienze applicate. Questo comporterebbe un ulteriore indebolimento dell'attuale sistema universitario svizzero (cf. riquadro). Due elementi centrali per distinguere le scuole universitarie professionali verrebbero indeboliti: la prossimità e la pratica professionale. Queste scuole rischierebbero di essere percepite come inferiori.

Grafico 3

Oggi un numero elevato di studenti delle scuole universitarie professionali non ha o ha poca confidenza con il mondo del lavoro

Quali sono le caratteristiche del sistema universitario svizzero?

La Svizzera dispone di un sistema universitario equilibrato: da una parte le scuole universitarie tradizionali, il cui accesso è generalmente possibile sulla base di una formazione di carattere generale (maturità liceale) e, dall’altra parte, delle scuole universitarie professionali. Quest’ultime propongono una formazione orientata alla pratica e richiedono, oltre al diploma di maturità (liceale, professionale o specializzato), esperienza professionale o lavorativa (ad esempio apprendistato, tirocinio) per essere ammessi. I differenti tipi di insegnamento superiore – universitario, scuole universitarie professionali e alte scuole pedagogiche – presentano delle caratteristiche differenti ma sono equivalenti. I diplomi di bachelor e di master possono essere conseguiti attraverso tutti i tipi di insegnamento superiore mentre invece il dottorato può essere raggiunto solo tramite l’università.

Un aumento del numero di maturandi liceali ridurrà l’attrattività dell’apprendistato

Un tasso di immatricolazione più elevato potrebbe portare a una diminuzione dei profili nelle scuole universitarie professionali, il che avrebbe gravi conseguenze. Contrariamente a quanto si osserva in altri paesi, l’entrata precoce nel mondo del lavoro in Svizzera, non porta ad un vicolo cieco. Al contrario: nel nostro paese l’apprendistato rappresenta il punto di partenza di una carriera coronata da successi. La formazione professionale è valorizzata sul mercato, come testimoniano i salari versati ai diplomati delle scuole universitarie professionali. Al termine dei loro bachelor, gli studenti ricevono un salario paragonabile a quello degli studenti universitari che hanno conseguito un master e spesso anche più alto. Gli studenti delle scuole universitarie professionali guadagnano di più nonostante una formazione più corta. Inoltre, essi percepiscono una remunerazione durante il loro apprendistato. Spesso, le prospettive di impiego degli apprendisti sono migliori di quelle degli studenti universitari. Esistono ovviamente delle differenze a seconda del settore, ma l’esperienza pratica porta un vantaggio, soprattutto all’inizio del proprio percorso professionale. I risultati dell’Università di Zurigo dimostrano che un’entrata precoce sul mercato del lavoro ha un effetto positivo sulla capacità di innovazione.

Tabella 1

I diplomi delle università con una pre-socializzazione professionale sono molto ricercati nel mercato del lavoro.

La situazione è molto diversa nei paesi in cui è presente un numero molto elevato di diplomi secondari: coloro che non dispongono di un diploma universitario negli Stati Uniti o in altri paesi europei, per esempio, fanno generalmente più fatica a trovare un impiego. Anche in Germania si nota una specie di classificazione tra gli studenti: quelli più dotati vanno al liceo mentre gli studenti più deboli propendono per un apprendistato. Analogamente, anche in Svizzera, un accesso facilitato ai licei rischia di far passare l’apprendistato da un percorso di studi equivalente ad uno adatto per gli studenti più deboli. L’economia perderebbe così l’accesso a manodopera ben formata e con esperienza pratica.

Il nostro sistema di formazione duale è un successo assoluto e un aumento generale del numero di studenti che si orientano verso il liceo sarebbe un cattivo segnale. In effetti, l’apprendistato è già sotto pressione. Secondo il portale cantonale dei posti di apprendistato orientamento.ch, nell’agosto 2020 ben 8500 posti di apprendistato per il nuovo anno di formazione erano vacanti. Secondo i sondaggi, solamente meno della metà degli adolescenti desiderava intraprendere un apprendistato e questo numero tende a diminuire. Il motivo principale è da attribuire al prestigio sociale. Di conseguenza, molti posti di apprendistato non sono più disponibili per i giovani che completano normalmente il proprio percorso scolastico visto che le imprese – come si può già osservare nel Canton Ginevra – attendono i giovani che abbondano il liceo. Questo non è né efficace né efficiente, soprattutto data la scarsità di manodopera qualificata. È dunque importante informare sin da subito gli studenti sulle eccellenti opportunità professionali che vengono offerte ai detentori di un Attestato federale di capacità (AFC).

Le pari opportunità diminuiscono

I favorevoli ad un aumento del numero di studenti in possesso di una maturità liceale non giustificano la propria posizione con una carenza di lavoratori qualificati ma sottolineano come in Svizzera ci siano meno maturandi nel confronto internazionale. Essi reputano che la selezione attuale è «socialmente ingiusta». Tuttavia, implementare le pari opportunità attraverso un aumento del numero di maturandi è un ragionamento un po' semplicistico per diverse ragioni. La selezione non scomparirebbe ma avrebbe luogo in un secondo momento. Un aumento del numero di maturandi liceali non contribuirebbe ad avere pari opportunità, permettendo ad ogni giovane di formarsi nell’ambito corrispondente alle proprie capacità e alle proprie ambizioni. Bisognerebbe quindi domandarsi se una simile esigenza corrisponda veramente all’ideale dell’educazione umanista.

In Svizzera, la maggior parte dei giovani trova un’offerta formativa di qualità in funzione dei propri interessi e capacità; l’apprendistato gioca qui il ruolo più importante. Nei paesi in cui non viene proposto l’apprendistato, o il numerus clausus impedisce l’accesso all’università, o la qualità della ricerca e dell’insegnamento universitario «di massa» sono troppo deboli in rapporto alle esigenze del mondo del lavoro. Coloro che non possono entrare in un’università privata a causa della situazione socioeconomica sono confrontati con un problema. Nei paesi del sud Europa, per esempio, il tasso di disoccupazione giovanile è elevato e si osserva allo stesso tempo una grave penuria di lavoratori qualificati (cf. grafico 4). Un confronto internazionale che si concentra solo sul tasso di istruzione terziaria non è quindi rilevante.

Anche con un modello di scuole professionali a tempo pieno ci sarebbe il rischio che la formazione non fosse allineata con le esigenze del mondo del lavoro. Questo modello è molto diffuso nel nord dell’Europa. Nonostante ciò, molti giovani devono fare degli stage, mentre gli apprendisti che in Svizzera hanno terminato la formazione professionale guadagnano già. In questi paesi, il tasso di disoccupazione giovanile è spesso più elevato rispetto a quanto si osserva nei paesi in cui esiste l’apprendistato. La permeabilità tra le i licei e le scuole professionali è de facto inesistente nei paesi del nord Europa; la formazione professionale è confrontata con dei tassi d’abbandono elevati e, per rapporto agli studi universitari, l’ambiente sociale gioca un ruolo determinante. In Svizzera, un cambiamento d’orientamento è sempre possibile. La permeabilità garantisce anche pari opportunità.

Grafico 4

La formazione scolastica non è sempre allineata alle esigenze del mercato del lavoro