# 8 / 2021
18.06.2021

No all’iniziativa che vieta la sperimentazione animale e umana – Non mettere a rischio la salute pubblica

Conclusione: netto rifiuto degli ambienti economici

Oggi, vi sono nettamente meno esperimenti sugli animali rispetto al passato. Gli sforzi costanti per sviluppare nuovi metodi sostitutivi dovrebbero ulteriormente rafforzare questa tendenza. Inoltre, la Svizzera possiede una legislazione completa ed efficace relativa alla protezione degli animali e alla ricerca sull’essere umano.

Ecco perché economiesuisse respinge chiaramente l’iniziativa:

  • L’iniziativa mette in difficoltà il sistema sanitario svizzero. L’approvvigionamento in medicamenti non sarebbe più garantito per la popolazione svizzera che, con il divieto di importazione, sarebbe pure completamente esclusa dai progressi medici. Sfavoriti rispetto ai pazienti stranieri, i pazienti svizzeri rischierebbero di assistere alla creazione di un mercato nero dei medicamenti e di un sistema di medicina a due velocità.
  • In Svizzera, i ricercatori sono già tenuti a ridurre ad un minimo il numero di esperimenti sugli animali e ad utilizzare metodi sostitutivi laddove possibile. Gli esperimenti vengono svolti soltanto se indispensabili per ragioni scientifiche, etiche e normative e non possono essere sostituiti da metodi alternativi. Con gli sforzi attuati nell’ambito dei principi 3R, la Svizzera ha diminuito il numero di esperimenti sugli animali di circa il 70% dopo gli anni ‘80.
  • L’iniziativa porta effettivamente a divieti di ricerca e indebolisce estremamente l’attrattività del polo di ricerca e d’innovazione svizzero. Un pilastro centrale del successo e del benessere della Svizzera è così rimesso in discussione. Esiste una reale minaccia di vedere degli istituti di ricerca e delle imprese lasciare il nostro paese. Se l'iniziativa venisse adottata, anche le rinomate università svizzere perderebbero la loro attrattiva.
  • Altri settori come quello alimentare, l’industria chimica o l’agricoltura sarebbero pure colpiti, senza dimenticare i conflitti creati rispetto agli accordi commerciali internazionali. L’iniziativa avrebbe quale effetto di isolare il mercato svizzero e ostacolare gli scambi. In caso di accettazione, bisognerebbe attendersi misure di ritorsione da parte dei nostri partner commerciali, ciò che non mancherebbe di mettere sotto pressione anche le esportazioni.