Innovazione: il coraggio di accettare l’incertezza

Gli Svizzeri sono un popolo di Archimedi? Si potrebbe pensarlo guardando la classifica europea dell’innovazione pubblicata ogni anno in primavera: la Svizzera figura nuovamente in testa. Il divario rispetto alla concorrenza è addirittura aumentato. Tuttavia, questo spirito inventivo non è genetico, è piuttosto la conseguenza di condizioni quadro attrattive. Esso si realizza grazie alla politica d’innovazione lungimirante della Svizzera che rinuncia per quanto possibile a misure dirigistiche.
​La competitività è essenziale – anche sotto questo aspetto il nostro paese domina da alcuni anni le graduatorie mondiali. La Svizzera trae profitto da un’interconnessione internazionale particolarmente forte a tutti i livelli. Questo è possibile grazie alla presenza di numerose multinazionali, di alte scuole di prim’ordine e di progetti di ricerca di fama mondiale, come il CERN a Ginevra o l’Human Brain Project dell’UE a Losanna. Ciò è dovuto anche al fatto che da sempre una buona parte dei brevetti depositati in Svizzera, dei prodotti lanciati e delle imprese create, sono da ricondurre a persone di origine straniera. Un altro pezzo del puzzle, che contribuisce alla capacità d’innovazione della Svizzera, è il sistema di formazione duale. In effetti, numerose idee nascono in ambito pratico.

Alcuni paesi europei hanno investito negli scorsi anni risorse pubbliche importanti nello sviluppo delle tecnologie. Tuttavia, questo tipo di politica industriale porta spesso al fallimento. La politica d’innovazione elvetica, coronata dal successo, fornisce preziose opportunità. Per poter diventare più competitiva, l’Europa dovrebbe promuovere la libera concorrenza delle idee e rinunciare a misure statali. I clienti di Archimede sanno che gli amanti dell’innovazione devono anche sapersi mettere in gioco.