# 4 / 2017
06.04.2017

Attacco frontale agli interessi economici

L’iniziativa per l’autodeterminazione destabilizza l’ordinamento giuridico in vigore, isola la Svizzera e danneggia l’economia

Essendo un’economia nazionale aperta e con stretti legami internazionali, la Svizzera deve assolutamente poter contare su relazioni stabili e regolamentate da accordi specifici con i propri partner in tutto il mondo. Attualmente può contare su un sistema consolidato e vincolante di accordi di diritto internazionale, in grado di tutelare i piccoli Stati dalla potenza politica dei più grandi e di consentire loro di proteggere i propri interessi in ambito internazionale. Il diritto internazionale è quindi sempre stato sostenuto con successo dalla Svizzera. L’iniziativa per l’autodeterminazione intende dunque soppiantare un sistema funzionante, con effetti pericolosi e inutili. Essa attacca frontalmente la certezza del diritto e indebolisce la Svizzera sulla scena internazionale, nuocendo così alle imprese svizzere e alla prosperità del paese.

A rischio le basi dell’ordinamento giuridico

L’iniziativa per l’autodeterminazione non riconosce i diversi approcci del diritto nazionale e di quello internazionale. Attraverso l’introduzione di una gerarchia normativa rigida e incompatibile, nei (rari) casi di conflitto non sarà più possibile ricorrere a procedure pragmatiche, come fatto finora. Tale progetto destabilizza quindi le basi dell’ordinamento giuridico della Svizzera e crea un clima di forte incertezza a livello nazionale e internazionale. Inoltre è contrario ad alcuni principi del diritto internazionale già affermati a livello mondiale.

Mancanza di chiarezza nel testo dell’iniziativa con conseguenze di vasta portata

Il testo dell’iniziativa, formulato in modo poco chiaro e contraddittorio in alcuni passaggi, lascia poi aperte numerose questioni importanti. La completa retroattività delle misure applicata a migliaia di accordi internazionali stipulati dalla Svizzera, infine, crea le basi per un’incertezza ancora maggiore del diritto e un aumento della burocrazia. In futuro le modifiche legislative e costituzionali (attuate ad esempio tramite le iniziative popolari) potrebbero avere conseguenze negative di vasta portata anche in ambiti giuridici e politici che finora ne rimanevano esclusi.

In pericolo la stabilità dei rapporti economici

Le PMI e le grandi imprese svizzere basano le proprie relazioni economiche transnazionali su oltre 600 accordi internazionali di fondamentale importanza. In caso di conflitto con il diritto interno, questsi ultimi dovrebbero, secondo l’iniziativa per l’autodeterminazione, automaticamente essere oggetto di rinegoziazione o di disdetta. Questa situazione di riserva permanente mette quindi a rischio anche gli Accordi bilaterali con l’UE. Inoltre, le autorità giudiziarie svizzere non sarebbero più tenute, in futuro, a rispettare gli accordi economici che non sono stati assoggettati a referendum. Tra questi ricordiamo gli accordi di libero scambio, per la protezione degli investimenti e gli accordi dell’OMC. L’iniziativa per l’autodeterminazione rappresenta quindi un pericolo concreto per le imprese svizzere.

La Svizzera rischia l’isolamento a livello internazionale

Nel contesto internazionale l’affidabilità e la stabilità sono presupposti fondamentali che garantiscono relazioni positive. Questo vale in particolare nel caso di obblighi contrattuali assunti volontariamente. L'iniziativa per l'autodeterminazione mina l’equilibrio tra diritti e doveri (reciprocità). Con questa iniziativa la Svizzera indebolisce la sua posizione di partner affidabile e si isola a livello internazionale.