# 5 / 2021
07.05.2021

La Svizzera e la Cina

A metà marzo 2021, il Consiglio federale ha pubblicato la sua strategia nei confronti della Cina, nella quale propone un approccio equilibrato, coerente e coordinato. economiesuisse sostiene l’orientamento di questa strategia che si basa sulla tradizione della Svizzera in quanto partner e mediatore affidabile. Il nostro paese è chiamato a presentare i suoi punti di vista e le sue esigenze nei confronti della Cina nell’ambito del dialogo bilaterale e delle organizzazioni internazionali quali l’ONU.

L’essenziale in breve

Grazie ad uno sviluppo dell’economia cinese molto rapido in questi ultimi tre decenni, diversi milioni di persone sono uscite dalla povertà. Anche l’economia mondiale ha beneficiato della crescita della Cina. Ma la politica del Governo cinese, poco incline ai compromessi, inflessibile e basata sul lungo termine, irrita l’Occidente, che ricorre a misure repressive. L’amministrazione di Donald Trump ha così avviato una guerra commerciale contro la Cina. Anche in Svizzera si avvertono talvolta degli appelli all’attuazione di misure repressive nei confronti della Cina. Simili misure sarebbero tuttavia controproducenti. Le buone relazioni che la Svizzera intrattiene da tempo con la Cina permettono di ottenere molto di più attraverso il dialogo. In quanto partner affidabile, la Svizzera deve presentare i suoi punti di vista e i suoi valori in maniera costruttiva e convinta negli scambi. Con Ginevra quale sede di numerose organizzazioni internazionali, la Svizzera offre inoltre un’importante piattaforma di dialogo, che occorre rafforzare. Bisogna sviluppare le buone relazioni economiche e migliorare l’accesso delle imprese svizzere al mercato cinese.

Posizione di economiesuisse

  • Le relazioni della Svizzera con la Cina devono essere orientate al lungo termine.
  • economiesuisse sostiene la strategia del Consiglio federale nei confronti della Cina.
  • In quanto paese neutro, la Svizzera è credibile solo se tratta la Cina allo stesso modo degli altri Stati.
  • Dialogando con la Cina, la Svizzera può sollevare questioni importanti, sia umanitarie che economiche. Contrariamente alle sanzioni unilaterali e ai boicotti, il dialogo produce un effetto e si iscrive nella cultura svizzera di mediazione e di avvicinamento. Sarebbe controproducente interrompere il dialogo che si è costruito nel corso degli anni.
  • La Svizzera dovrebbe inoltre utilizzare le piattaforme di dialogo delle organizzazioni internazionali, quali l’ONU o l’OMC, per far valere i suoi interessi e sostenere un approccio coordinato con altri paesi.
  • L’accordo di libero scambio tra la Svizzera e la Cina dev’essere sviluppato. L’accesso delle imprese svizzere al mercato cinese dev’essere migliorato, anche per quanto concerne gli investimenti.
  • economiesuisse si oppone all’introduzione di controlli sugli investimenti di qualsiasi tipo, poiché ritiene simili strumenti fondamentalmente problematici. Le infrastrutture critiche, per le quali esistono degli interessi di protezione giustificati, sono in gran parte di proprietà del settore pubblico. Non vi è inoltre alcuna incursione nel know-how del settore privato.