Präsidenten der vier Dachverbände

Oggetti in votazione popolare a settembre: l’economia si schiera compatta a favore di 3xSI e 1xNO

Sì alla riforma dell’imposta preventiva, SI alla riforma AVS 21, SI al finanziamento supplementare dell’AVS e NO all’iniziativa popolare sull’allevamento intensivo: in occasione di una conferenza stampa comune organizzata a Berna, i presidenti delle quattro organizzazioni mantello dell’economia svizzera hanno preso posizione sui quattro temi posti in votazione popolare federale il prossimo 25 settembre.

https://www.youtube.com/watch?v=z9gaLR1qxmE

 

Berna, 11 agosto 2022 – Le quattro organizzazioni mantello dell’economia svizzera, vale a dire economiesuisse, l’Unione svizzera delle arti e dei mestieri (USAM), l’Unione svizzera degli imprenditori (USI) e l’Unione svizzera dei contadini (USC) hanno presentato, nell’ambito di una conferenza stampa comune, la loro posizione in vista delle votazioni federali del 25 settembre 2022. Esse dicono chiaramente SI alla riforma dell’imposta preventiva, alla riforma AVS 21 e al finanziamento supplementare dell’AVS. Per contro, respingono fermamente l’iniziativa popolare sull’allevamento intensivo. I presidenti delle quattro associazioni hanno espresso la loro unità sugli attuali dossier di politica economica. Dopo la presentazione      dell’Agenda di politica economica 2025 da parte di economiesuisse, dell’USAM e dell’USI nello scorso novembre, la conferenza stampa odierna, organizzata anche con l’USC, testimonia per la seconda volta nello spazio di un anno la ferma volontà delle associazioni di collaborare più strettamente su questioni importanti di politica economica e di impegnarsi insieme a favore di riforme, della libertà economica e della sicurezza.

Fabio Regazzi, presidente dell’Unione svizzera delle arti e dei mestieri, ha spiegato perché una stretta collaborazione politica delle quattro associazioni sia più necessaria che mai. Secondo lui, una politica liberale è sempre più minacciata dal programma politico della sinistra e dei verdi, che prevede che lo Stato e la regolamentazione occupino un posto sempre più grande, a scapito della responsabilità individuale. Le associazioni intendono lottare contro questa tendenza: «La Svizzera ha bisogno di stabilità in periodi di incertezza. Pensioni stabili, entrate fiscali stabili e condizioni quadro stabili per l’agricoltura», ha affermato Fabio Regazzi.

Christoph Mäder, presidente di economiesuisse, non comprende l’opposizione della sinistra alla riforma dell’imposta preventiva. Tanto più che le casse della Confederazione nonché quelle dei Cantoni e dei Comuni ne beneficerebbero. Per questo gli ambienti economici nonché il Consiglio federale, il Parlamento e i Cantoni sostengono la riforma. La Confederazione prevede, dopo soli cinque anni, un aumento delle entrate fiscali di 350 milioni di franchi all’anno. «La riforma farebbe rientrare delle attività dall’estero e si tradurrebbe dunque in un aumento del gettito fiscale. Tutta la Svizzera ne beneficerebbe», ha spiegato Christoph Mäder.

Valentin Vogt, presidente dell’Unione svizzera degli imprenditori, non condivide l’approccio ideologico del referendum contro AVS21. Egli ha ricordato l’importanza dell’AVS, una delle più grandi conquiste sociali del secolo scorso, che sta soffrendo sotto il peso dello sviluppo demografico. Nel complesso, la riforma dell’AVS in votazione rappresenta un buon compromesso svizzero: «l’urgente sgravio finanziario per l’AVS è garantito da una combinazione di misure strutturali e finanziarie», ha dichiarato Valentin Vogt.

Markus Ritter, presidente dell’Unione svizzera dei contadini, ha spiegato perché l’iniziativa sull’allevamento intensivo indebolirebbe la produzione indigena di derrate alimentari, ostacolerebbe la libertà di scelta e aumenterebbe i prezzi delle derrate alimentari di origine animale. Essa rincarerebbe anche le importazioni e rafforzerebbe il turismo degli acquisti. Parallelamente, il livello di benessere degli animali in Svizzera è il più alto al mondo. «Per queste varie ragioni, si può respingere questa iniziativa inutile e dannosa senza avere la coscienza sporca», ha dichiarato Markus Ritter.

In conclusione, i quattro presidenti hanno riaffermato la loro determinazione e la loro volontà di impegnarsi insieme anche in futuro per condizioni quadro favorevoli alle imprese.

 

al dossier media

 


Informazioni:

Fabio Regazzi, presidente dell’Unione svizzera delle arti e dei mestieri USAM, 079 253 12 74,

[email protected]

Christoph Mäder, presidente di economiesuisse, 079 322 47 81,

[email protected]

Valentin Vogt, presidente dell’Unione svizzera degli imprenditori USI, 079 634 12 10,

[email protected]

Markus Ritter, presidente dell’Unione svizzera dei contadini USC, 079 300 56 93,

[email protected]