Aletsch-Gletscher

Sì a zero emissioni nette – e al controprogetto all’iniziativa per i ghiacciai

Il sesto rapporto di valutazione del Gruppo di esperti intergovernativo sull’evoluzione del clima (GIEC), di cui il grande pubblico ha scoperto la prima parte il 9 agosto, ricorda che gli obiettivi e le sfide della politica climatica rimangono immutati. In questo contesto, è ancor più deplorevole che il popolo abbia bocciato nello scorso mese di giugno la legge sul CO2 totalmente riveduta. L’economia svizzera ribadisce però il proprio obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050 e saluta il controprogetto del Consiglio federale all’iniziativa per i ghiacciai, che va nella stessa direzione. Quest’ultimo rinuncia a un divieto generale delle energie fossili e autorizza esplicitamente lo stoccaggio di CO2 in Svizzera e all’estero, ciò che crea la necessaria flessibilità. È importante che, nell'attuazione, l'attrattività della Svizzera come luogo di produzione sia mantenuta.

Nella sua seduta di ieri, il Consiglio federale ha adottato il messaggio relativo al controprogetto diretto all’iniziativa per i ghiacciai. L’obiettivo perseguito è lo stesso di quello dell’iniziativa, ossia zero emissioni nette entro il 2050. Dal momento che l’iniziativa sui ghiacciai va troppo lontano, l’economia saluta il controprogetto diretto del Consiglio federale.

Nessun divieto generalizzato delle energie fossili

Contrariamente all’iniziativa, il Consiglio federale rinuncia ad un divieto generalizzato delle energie fossili. È estremamente importante che le eccezioni siano possibili se le tecnologie alternative non sono economicamente valide o sono disponibili in misura insufficiente. È essenziale che i costi nonché le alternative disponibili siano presi in considerazione sulla strada verso l’obiettivo zero emissioni nette. Questo crea la necessaria flessibilità nell'attuazione, perché alcune aree, come l'incenerimento dei rifiuti, continueranno nel lungo termine a causare emissioni di gas serra.

Compensazione in Svizzera e all’estero

Il progetto federale posto in consultazione non tratta la questione di sapere dove le emissioni residue nel 2050 dovranno essere neutralizzate. Ora, il Consiglio federale ha deciso che questa compensazione sarebbe possibile in Svizzera come pure all’estero ed ha esplicitamente completato in tal senso l’articolo costituzionale proposto. A tale proposito, il Consiglio federale crea una flessibilità positiva, dato che il potenziale in Svizzera in questo senso è limitato.

Traiettoria di riduzione lineare contro valori indicativi

Il Consiglio federale opta per una traiettoria di riduzione almeno lineare con gli obiettivi intermedi, non tenendo così conto delle realtà. A breve termine, la possibile riduzione di emissioni a costo minimo permetterebbe forse una diminuzione lineare, ma i progressi tecnologici e i cicli d’investimento (ad esempio impianti industriali con durata di vita molto lunga) non seguono le traiettorie di riduzione fissate dallo Stato. Occorrerebbe qui fare appello a una maggiore responsabilità individuale e, di conseguenza, definire dei valori indicativi che servano da riferimenti piuttosto che degli obiettivi intermedi. Altrimenti, si corre il rischio che la via verso lo zero emissioni nette generi inutili costi ed oneri.

Principi per l’adozione dell’obiettivo zero emissioni nette

Per le imprese, è essenziale che l’adozione dell’obiettivo zero emissioni nette non intacchi la competitività o l’attrattività della piazza economica svizzera. economiesuisse si impegna così nell’ambito della politica climatica a favore di condizioni quadro efficaci e orientate ai risultati fondate sui seguenti principi:

  1. Rispetto dell’economia di mercato e coordinamento internazionale: Coordinare gli obiettivi e le azioni della Svizzera a livello internazionale per rafforzare la competitività dell’economia svizzera.
  2. Flessibilità: Sfruttare tutte le misure economiche che permettono di ridurre i gas ad effetto serra in Svizzera e all’estero.
  3. Responsabilità individuale: Permettere alle imprese stesse di decidere quando e come attuare le possibilità di riduzione nei termini definiti.
  4. Parità di trattamento delle energie: Tutti i consumatori di combustibili fossili devono essere ritenuti ugualmente responsabili. L’economia si impegna a favore di una tassa d’incentivazione efficiente sui combustibili e i carburanti.
  5. Orientamento competitivo: Ridurre il più possibile la regolamentazione e il sostegno dello Stato per creare un contesto favorevole all’innovazione e aperto a tutte le tecnologie.