A colpo d'occhio
- Con il bilancio 2026 e il Pacchetto di sgravio 27, saranno al centro della sessione invernale importanti questioni di politica finanziaria.
- Il freno all’indebitamento potrà essere rispettato il prossimo anno solo grazie a effetti straordinari; il margine finanziario disponibile dovrà essere destinato alla riduzione del debito accumulato durante la crisi di coronavirus.
- Per garantire che le finanze federali rimangano stabili anche dopo il 2026, il Pacchetto di sgravio 27 deve essere implementato nella sua interezza.
La sessione invernale si concentra soprattutto sulla politica finanziaria. Da un lato, il Parlamento decide come di consueto sul bilancio (preventivo) dell’anno prossimo. Dall’altro, il Consiglio degli Stati, in qualità di prima camera, esamina il Pacchetto di sgravio 27 per la stabilizzazione del bilancio federale (EP27).
Bilancio 2026 in pari nonostante la forte crescita della spesa
Il bilancio federale per il 2026 è conforme al freno all’indebitamento. Le spese aumentano considerevolmente del 5,1%, principalmente a causa della tredicesima AVS, di maggiori spese per l’esercito e dei contributi a programmi di ricerca dell’UE. Sebbene le spese superino le entrate, il freno all’indebitamento consente, a causa della debole congiuntura, alcune spese aggiuntive. Grazie a un effetto straordinario, il margine di bilancio è recentemente aumentato: il Canton Ginevra ha comunicato per il 2026 alla Confederazione ulteriori pagamenti per l’imposta federale diretta, pari a quasi 300 milioni di franchi. Si tratta di entrate temporaneamente elevate derivanti dalla tassazione di grandi società commerciali, che hanno registrato grandi utili soprattutto durante gli anni della pandemia. Per il 2026, il Parlamento dispone quindi complessivamente di 400 milioni di franchi non ancora assegnati. La commissione del Consiglio nazionale propone di destinare 300 milioni a un contributo straordinario al Fondo di assicurazione contro la disoccupazione (AD). La commissione gemella del Consiglio degli Stati intende invece destinare la maggior parte delle risorse alla riduzione del debito.
Debito aumentato significativamente dalla crisi di coronavirus
Dal 2019, il debito federale è aumentato di 40 miliardi di franchi e nel 2026 raggiungerà la soglia di 143 miliardi di franchi. L’incremento è principalmente dovuto alle consistenti misure di sostegno adottate dalla Confederazione durante la pandemia. Il Parlamento ha stabilito nel 2022 di ridurre il debito legato al coronavirus entro e non oltre il 2039. Per questo saranno utilizzati gli eventuali utili, comprese le distribuzioni straordinarie della Banca nazionale svizzera. Per il 2026 è prevista una distribuzione straordinaria di 330 milioni di franchi. Le commissioni hanno deciso di rispettare il piano di riduzione del debito e di non utilizzare le risorse, come richiesto da alcune parti, per spese aggiuntive. Questa decisione è da salutare positivamente. economiesuisse si era infatti schierata in prima linea a favore del rientro del debito legato al coronavirus, così come previsto dal freno all’indebitamento.
EP27: né uno smantellamento dello Stato, né dello Stato sociale
A partire dal 2027 la situazione finanziaria della Confederazione si farà più complessa, soprattutto a causa delle spese aggiuntive per l’AVS (tredicesima rata) e per la sicurezza (esercito). Per questo motivo, il Consiglio federale ha elaborato un programma di sgravio volto a stabilizzare il bilancio. L’EP27 riguarda circa il 3% della spesa federale. Entro il 2029, le spese dovrebbero essere ridotte di circa 3 miliardi di franchi e adeguate alle entrate. Tutti i settori della Confederazione contribuiranno al programma di contenimento dei costi. Il settore più consistente dal punto di vista finanziario, la socialità, rimane però in gran parte intatto. L’EP27 costituisce la base per garantire il rispetto del freno all’indebitamento e per assicurare una solida evoluzione delle finanze federali. Anche con l’EP27, le spese della Confederazione continueranno a crescere, registrando un aumento del 10% tra il 2026 e il 2029, superando quindi di gran lunga la crescita dell’economia.
Nella terza settimana di sessione, il Consiglio degli Stati esaminerà l’EP27 per la prima volta. La Commissione preparatoria del Consiglio degli Stati ha ridotto la proposta di circa un quarto, arrivando a 650 milioni di franchi. Gli adeguamenti riguardano, tra le altre cose, le infrastrutture ferroviarie, le università e il contributo di perequazione finanziaria; in questi ambiti sono state approvate meno misure di sgravio. Sul fronte delle entrate, la Commissione ha rinunciato all’aumento fiscale sui prelievi del secondo pilastro. Questa decisione è positiva, poiché il problema di finanziamento risiede chiaramente nelle spese. Su questo fronte, i lavori procedono nella giusta direzione, ma sarà necessario fare di più per colmare completamente i deficit.
Sfruttare appieno il potenziale di sgravio
economiesuisse propone che la Confederazione contribuisca in maniera adeguata alla stabilizzazione nel proprio ambito e realizzi ulteriori riduzioni per 200 milioni di franchi nell’amministrazione. Un’altra possibilità, che riduce leggermente l’effetto di sgravio ma è comunque corretta dal punto di vista tecnico, consiste nell’adeguamento almeno temporaneo del contributo federale all’AVS. In questo modo l’EP27, insieme alle decisioni già adottate, sarebbe praticamente pienamente attuato, rendendo superflue ulteriori misure. Dopo l’esame del Consiglio degli Stati, il Consiglio nazionale proseguirà la discussione sull’EP27 a gennaio. La proposta dovrà essere conclusa durante la sessione di marzo. Se l’EP27 avrà successo, le prospettive di politica finanziaria per i prossimi anni saranno buone. In caso di fallimento, prevarranno invece incertezza e misure di contenimento drastiche sulle spese non vincolate.
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