

Accordo doganale con gli Stati Uniti: fondamentale avviare rapidamente i negoziati
05.12.2025
A colpo d'occhio
- Per le imprese esportatrici svizzere, la riduzione dei dazi statunitensi è di grande importanza.
- economiesuisse saluta con favore il fatto che il Consiglio federale abbia approvato la bozza del mandato negoziale. Per l’economia è essenziale che i negoziati vengano avviati rapidamente.
- L’accordo con gli Stati Uniti è un buon deal, rafforza la competitività e salvaguarda posti di lavoro in Svizzera.
Il Consiglio federale ha approvato la bozza del mandato negoziale per un accordo commerciale con gli Stati Uniti e l’ha trasmessa per consultazione alla CPE (Commissione della politica estera) e ai Cantoni.
economiesuisse saluta con particolare favore l’impegno del Consiglio federale ad avviare quanto prima i negoziati con gli Stati Uniti. Per una Svizzera orientata all’export, l’avvio rapido dei negoziati è di grande rilevanza per garantire sicurezza di pianificazione e tutelare la competitività delle imprese svizzere. Una soluzione tempestiva e vincolante con gli USA è di importanza vitale per molte aziende esportatrici.
Per assicurare un avvio rapido dei negoziati, è fondamentale che la consultazione con Parlamento e Cantoni venga condotta nel più breve tempo possibile. È essenziale evitare, durante la consultazione, richieste irrealistiche che potrebbero limitare inutilmente il margine di manovra del Consiglio federale e restringere eccessivamente il mandato. Solo così sarà possibile creare una base solida per i negoziati imminenti.
L’accordo doganale è un buon affare
La dichiarazione d’intenti non vincolante sottoscritta il 14 novembre tra Svizzera e Stati Uniti rappresenta un buon accordo ed è un passo importante verso una soluzione sostenibile del contenzioso doganale con gli USA. economiesuisse sostiene la Joint Declaration. In base all’intesa, i dazi statunitensi specifici per Paese vengono ridotti da 39 punti percentuali aggiuntivi a un’aliquota doganale forfettaria del 15 per cento. Questo 15 per cento è “all-in”: si tratta quindi di un adeguamento fino al tetto massimo del 15 per cento, non di un dazio supplementare.
La Svizzera ottiene così condizioni analoghe a quelle degli Stati UE/AELS e anche del Giappone, eliminando uno svantaggio competitivo significativo. La nuova aliquota è nettamente inferiore ai dazi aggiuntivi del 39 per cento in vigore dall’inizio di agosto, che negli ultimi mesi hanno gravemente penalizzato l’economia esportatrice svizzera. Per diverse aziende, questi dazi hanno reso molto difficili le relazioni commerciali internazionali, minacciandone talvolta persino l’esistenza.
Oltre alla riduzione centrale dei dazi, la Svizzera ha ottenuto ulteriori impegni importanti: da un lato, gli Stati Uniti sospendono i dazi aggiuntivi su determinati prodotti svizzeri inseriti nella loro lista di “aligned partners” – ad esempio aeromobili o generici. Dall’altro lato, è stabilito che eventuali futuri dazi aggiuntivi statunitensi su prodotti farmaceutici e semiconduttori nell’ambito delle indagini ai sensi della Section 232 non potranno superare il 15%. In questo modo, questi settori vengono protetti da oneri sproporzionati.
Una rapida e vincolante attuazione dell’accordo è nell’interesse dell’intera economia svizzera, salvaguarda posti di lavoro e garantisce l’accesso a uno dei mercati di esportazione più importanti per la Svizzera.
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