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Verso un ritorno dell'inflazione?

Quali saranno le conseguenze degli interventi senza precedenti decise dalle banche centrali negli Stati Uniti, nella zona euro e in Svizzera per far fronte alla crisi economica? E’ questa la domanda alla quale tenta di rispondere l’analisi in 8 tesi che economiesuisse ha appena pubblicato intitolata “Retour de l’inflation?”. Gli autori dell’analisi sono del parere che questi interventi non resteranno privi di conseguenze.
La recente crisi finanziaria non ha solo comportato una forte diminuzione dell’attività economica. Essa è stata anche accompagnata da interventi pubblici di un’ampiezza senza precedenti, destinati ad evitare il crollo dei sistemi bancari nazionali e internazionali. Le banche centrali hanno svolto a tale proposito un ruolo molto importante. Al contrario della politica praticata in occasione delle precedenti recessioni, esse non si sono limitate a diminuire i loro tassi interbancari e a fornire liquidità alle banche per sostenere la domanda economica generale. Esse hanno pure acquisito degli “attivi tossici”, delle divise o dei prestiti statali. Quali saranno le conseguenze di questi interventi sconosciuti finora? E’ questo il tema dell’analisi.

 

“There is no such thing as a free lunch”
Non sarà facile per le banche centrali neutralizzare l’effetto di questi interventi e ritrovare gli equilibri vigenti prima della crisi. Tenuto conto dell’evoluzione (al ribasso) dei prezzi degli attivi acquisiti da queste banche, soltanto una parte delle liquidità potrebbe essere riassorbita oggi con la loro rivendita. Per quanto concerne gli strumenti di stabilizzazione temporanea delle liquidità, essi rinviano le scadenze. Inoltre, un aumento dei tassi d’interesse non è opportuno nell’attuale situazione economica incerta e tenuto conto dell’indebitamento massiccio di numerosi paesi industrializzati. Un noto proverbio americano dice: “There is no such thing as a free lunch”. La politica iperespansiva delle banche centrali, in primo luogo della FED, avrà dunque delle conseguenze.

Aumento dei prezzi e inflazione mondiale?
Si può partire dal presupposto che un livello record di liquidità ha necessariamente un’influenza sui prezzi. Le eccedenze di liquidità vagano su tutto il pianeta in cerca di migliori investimenti, causando possibili speculazioni sui prezzi delle materie prime, sui titoli o ancora sul mercato delle divise. Lo scoppio di queste bolle avrebbe effetti negativi sulla congiuntura mondiale. Gli autori dell’analisi sostengono piuttosto la tesi di un aumento dell’inflazione a livello mondiale.

In un’epoca in cui la politica monetaria è confrontata a sfide decisive, sarà ancora più importante vegliare sull’indipendenza della Banca nazionale. La politica monetaria corrisponderà nei prossimi anni ad un esercizio di equilibrismo estremamente pericoloso, anche senza ingerenze politiche.

Maggiori informazioni:
Studio “Politique monétaire: vers un retour de l’inflation?”