Lugano

Studio BAK: risultati promettenti dell’economia ticinese

Le discussioni in Ticino si concentrano principalmente sulle questioni concernenti l’occupazione e il mercato del lavoro. Quest’ultimo è spesso percepito come problematico, in particolare quando ci si riferisce al frontalierato e alle relazioni con la vicina penisola. È così che talvolta i risultati positivi rischiano di passare inosservati. Basti pensare che nel periodo tra il 2005 e il 2016, lo sviluppo economico del Cantone è stato migliore rispetto a quello – per esempio – degli Stati Uniti e alla media dell’Europa occidentale.

Le discussioni in Ticino si concentrano principalmente sulle questioni concernenti l’occupazione e il mercato del lavoro. Quest’ultimo è spesso percepito come problematico, in particolare quando ci si riferisce al frontalierato e alle relazioni con la vicina penisola. È così che talvolta i risultati positivi rischiano di passare inosservati. Basti pensare che nel periodo tra il 2005 e il 2016, lo sviluppo economico del Cantone è stato migliore rispetto a quello – per esempio – degli Stati Uniti e alla media dell’Europa occidentale.

A proposito di sviluppo economico, mercoledì 28 marzo, nella cornice del LAC di Lugano, è stato presentato lo studio intitolato “Lo sviluppo economico del Canton Ticino nel confronto (inter)nazionale”, commissionato dalla Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Canton Ticino (Cc-Ti) al BAK Economics. 

Lo sviluppo del Ticino è stato analizzato da varie angolature: dapprima ci si è concentrati sulla prospettiva internazionale, seguita da quella nazionale e infine dalla prospettiva interna. Il risultato dello studio è decisamente positivo e fa ben sperare per l’economia cantonale. Tra gli aspetti approfonditi vi sono per esempio il livello di benessere, il mercato del lavoro e le esportazioni.

I risultati dello studio confermano la dinamicità e la capacità di affrontare nuove sfide che caratterizzano l’economia ticinese da ormai diversi anni. Quella del Ticino è infatti un’economia in crescita, che ha saputo superare con successo diversi momenti difficili, tra cui la crisi finanziaria e quella del turismo.

Il progresso – si legge nello studio “è stato principalmente determinato da una forte espansione dell’occupazione, la quale ha stimolato la domanda di forza lavoro proveniente dall’Italia, ma anche la crescente popolazione residente in Ticino ha potuto beneficiare delle nuove opportunità di occupazione offerte.” È il caso di sottolineare come la crescita dell’occupazione (+24% in Ticino tra il 2005 e il 2016) abbia interessato sia la forza lavoro frontaliera (+27'000 occupati) che quella indigena (+18'000).

È altresì interessante notare come lo sviluppo economico sia sostenuto solo in misura limitata dalla specializzazione. Tuttavia, è anche grazie all’ottima crescita di alcuni settori in cui si sono specializzate le quattro regioni – per esempio quello informatico a Chiasso-Mendrisio e Lugano – che lo sviluppo economico del Cantone ha ottenuto dei risultati così positivi.