Mann im Auto am Steuer

Riduzione della burocrazia: il primo passo è stato compiuto, ora ne devono seguire altri

28.11.2025

A colpo d'occhio

  • economiesuisse accoglie con favore le misure adottate dal Consiglio federale per ridurre la burocrazia. Ora è necessario attuarle rapidamente.
  • Devono seguire ulteriori sgravi, poiché la piazza economica è sottoposta a una pressione considerevole.
  • Anche il Parlamento è chiamato a non approvare nuovi oneri.

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Nella sua seduta del 26 novembre 2025, il Consiglio federale ha presentato un primo pacchetto di misure di sgravio concrete. Sono state decise circa 28 misure per sgravare le imprese. Sono stati inoltre individuati 32 potenziali progetti che in futuro graverebbero sull'economia e la cui attuazione dovrebbe essere rinviata.

Le misure adottate dal Consiglio federale rappresentano un primo passo importante per rafforzare la competitività della nostra piazza economica. economiesuisse accoglie con favore il fatto che il Consiglio federale riconosca la necessità di agire e intenda adottare misure adeguate. È positivo che il Consiglio federale abbia accolto diverse proposte dell'economia e intenda ora attuare misure concrete per ridurre la burocrazia e alleggerire il carico che grava sulle imprese. Ciò è particolarmente rilevante alla luce dell'attuale pressione economica.

Al contempo, va sottolineato positivamente il fatto che tutti i dipartimenti siano coinvolti nel processo. La deregolamentazione deve essere considerata una responsabilità comune del Consiglio federale e non deve essere affidata esclusivamente alla SECO. La richiesta di un approccio trasversale ai dipartimenti era già stata avanzata da economiesuisse in occasione della riunione a porte chiuse del Consiglio federale in agosto.

Sono state prese in considerazione diverse misure dell'economia

economiesuisse ha presentato al Consiglio federale diverse proposte di possibili misure per ridurre la burocrazia. Una parte di esse è stata ora presa in considerazione nel primo pacchetto. Il pacchetto comprende diverse misure nell’ambito della digitalizzazione delle pratiche amministrative, come ad esempio gli adeguamenti dell'ordinanza sul registro di commercio, l'agevolazione del rilascio di identità elettroniche per le imprese e l'accettazione delle firme elettroniche nel traffico B2G. Una digitalizzazione e una standardizzazione coerenti di tutte le interfacce tra economia e amministrazione sono una leva importante per ridurre gli oneri amministrativi.  Purtroppo, negli ultimi dieci anni la Svizzera è rimasta passiva su questo fronte. Proprio nell’ambito della digitalizzazione, questi processi avrebbero dovuto essere attuati già da tempo e non avviati solo nel 2025.

Tra gli aspetti positivi vanno sottolineati anche l'eccezione prevista dall’ordinanza sul CO2 per le imprese con lavorazioni ad alta temperatura, la riduzione dei doppioni nella raccolta dei dati in ambito energetico e la semplificazione della procedura per richiedere l'indennità per lavoro ridotto. In questo modo vengono accolte alcune richieste fondamentali dell'economia, che ora devono tuttavia essere anche attuate.

Grande potenziale per ulteriori misure di sgravio 

La riduzione della burocrazia è una maratona, non uno sprint. Esiste ancora un notevole potenziale per ulteriori misure di sgravio. Uno studio pubblicato di recente mostra che si potrebbero evitare oltre 30 miliardi di franchi all'anno di costi dovuti alla burocrazia se i processi amministrativi fossero più efficienti e digitalizzati. Il pacchetto approvato dal Consiglio federale è un primo passo nella giusta direzione. Tuttavia, non ci consentirà di risparmiare 30 miliardi di costi dovuti alla burocrazia. 

Diverse altre richieste dell'economia non sono ancora state prese in considerazione nel primo pacchetto. Tra le altre cose, il Consiglio federale non ha deciso alcuna misura relativa alla tassa di incentivazione sui composti organici volatili (COV). Dal punto di vista dell’economia, dovrebbe essere immediatamente abolita. Il miglioramento delle condizioni quadro deve continuare ad essere trattato in via prioritaria e ulteriori sgravi devono essere inclusi in un prossimo pacchetto di misure. A tal fine è necessario uno sforzo congiunto da parte del Consiglio federale, del Parlamento e dell'amministrazione. L'economia continuerà a contribuire in modo costruttivo con proposte concrete.

La politica è chiamata a non approvare nuovi oneri

È positivo che il Consiglio federale abbia riconosciuto la gravità della situazione e abbia agito di conseguenza. Ora tocca però al Parlamento fare la sua parte. Le misure annunciate servono a poco se la politica decide contemporaneamente di introdurre nuovi oneri. La competitività della Svizzera rimane sotto pressione e anche con questo primo pacchetto di misure permane la necessità di agire. Il Parlamento è quindi chiamato a prendere sul serio questo campanello d'allarme e a contribuire ad alleggerire rapidamente gli oneri che gravano sulle imprese.

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