Il Parlamento preserva l'indipendenza della BNS

economiesuisse si rallegra del rifiuto del Parlamento delle varie proposte tendenti a limitare l’indipendenza della Banca nazionale svizzera (BNS). Il quadro legislativo attuale ha dimostrato tutta la sua efficacia. Resta da augurarsi che la BNS ritrovi la calma di cui ha bisogno per dedicare tutti i suoi sforzi alla propria missione, quella cioè di gestire una politica monetaria nell’interesse generale del paese.
Negli ultimi tempi, la Banca nazionale si è ritrovata, in un modo del tutto insolito, sotto i riflettori dei media. L’interesse da parte del pubblico ha raggiunto il suo culmine con le dimissioni del presidente all’inizio dell’anno. Questi avvenimenti hanno raggiunto il loro epilogo al termine di una sessione straordinaria delle Camere federali sulla credibilità della Banca nazionale svizzera.

 
A lato di varie interpellanze, un certo numero di proposte parlamentari presentate durante la sessione avrebbero potuto minacciare l’indipendenza della BNS in materia di politica monetaria. Esse si orientavano principalmente su due assi. Le prime tendevano a limitare il margine di manovra della BNS nelle transazioni sulle divise. Una simile limitazione avrebbe sensibilmente indebolito la credibilità della BNS, al punto di impedirle di proseguire la propria politica monetaria sul mercato. Un altro intervento chiedeva di modificare la struttura del regime di sorveglianza della BNS, esigendo per i Cantoni la maggioranza dei seggi nel Consiglio della banca. Questa situazione avrebbe inasprito i conflitti di obiettivi tra i Cantoni, che hanno tutto l’interesse affinché gli utili distribuiti dalla BNS siano ingenti mentre la Banca nazionale deve dal canto suo garantire la stabilità dei prezzi a lungo termine.

 
La credibilità: miglior garanzia d’efficacia della BNS  
L’indipendenza è una condizione essenziale per la buona reputazione e il successo della Banca nazionale. Quando si deve ad esempio difendere con la dovuta fermezza il tasso di cambio minimo del franco rispetto all’euro, questa reputazione di affidabilità è indispensabile. È quindi positivo che il Consiglio nazionale abbia rifiutato di appoggiare le proposte che non vanno in questa direzione e che abbia contemporaneamente sostenuto la BNS e la sua politica.

Le principali riserve espresse dal mondo politico sono state tenute in considerazione nell’ambito dell’adattamento del regolamento della BNS relativo alle operazioni bancarie in nome dei membri della sua direzione. Per il resto, non si impone nessun intervento politico. Auguriamoci dunque che, all’indomani di questa sessione straordinaria, la BNS possa ritrovare la serenità di cui ha bisogno. La Banca nazionale deve essere pienamente sostenuta dal mondo politico ed economico, per poter adempiere il suo mandato legale in maniera credibile. Il Consiglio federale è dunque invitato a regolare al più presto la successione del direttore e del presidente della BNS.