La mobilità nelle mentalità

«Il futuro della mobilità»: era questo il tema della Giornata dell’economia 2014. Cosa abbiamo imparato da questa manifestazione? Per restare mobili, dobbiamo sviluppare le infrastrutture di trasporto in funzione dei bisogni e gestirle in maniera più efficiente. E dobbiamo soprattutto essere mobili nello spirito. Dobbiamo allontanarci dai principi di credenze obsolete in materia di politica dei trasporti.

​Il progresso tecnologico renderà possibile una forma di mobilità che noi non possiamo immaginare al momento attuale. L’economia e la società si trovano confrontate a grandi cambiamenti, che avverranno probabilmente più rapidamente di quanto possiamo immaginare. L’epoca in cui le auto restano inutilizzate 23 ore al giorno avrà presto fine. Molto presto potremo ordinare, attraverso gli smartphone dei “shared vehicles” che ci verranno a prendere in ogni angolo della strada per condurci a destinazione. Questi saranno dei veicoli elettrici. La differenza fra i trasporti pubblici e il traffico individuale sarà meno netta. La guida è una fonte di stress? Dimenticatelo. Sarà il computer di bordo automatico ad occuparsene. Così, rimarrà più tempo per attività utili ed inutili.

È notizia recente che un commerciante sarebbe intenzionato ad utilizzare dei camion elettrici per effettuare le consegne nelle sue filiali zurighesi. Questi camion sono estremamente silenziosi e, secondo la provenienza dell’energia elettrica, essi non producono emissioni di CO2. Con l’utilizzo di questi camion elettrici, emerge un sistema di trasporto delle merci, che dal punto di vista ambientale non ha nulla da invidiare al traffico ferroviario di merci. Possiamo dunque abbandonare l’idea fissa secondo la quale la ferrovia è sempre la migliore e la strada sempre meno buona per l’uomo e l’ambiente. Questa idea sarà ben presto superata con i progressi tecnologici. Restiamo mobili nella testa e costruiamo insieme un futuro della mobilità che integri le nuove possibilità tecnologiche. Per il bene dell’economia, dell’uomo e dell’ambiente.