Il Consiglio degli Stati respinge nettamente l’iniziativa dei Giovani socialisti
Alcuni studi scientifici mostrano che gli investimenti finanziari sui mercati a termine non rincarano i prezzi delle derrate alimentari. Al contrario, questi investimenti aiutano gli agricoltori e i negozianti di materie prime a coprire i loro rischi sfociando piuttosto in un livellamento dei prezzi. L’iniziativa dei Giovani socialisti non è dunque il giusto mezzo per combattere la povertà. I prezzi delle materie prime sono determinati dall’offerta e dalla domanda sui mercati di base. Ciò significa che i prezzi elevati sono la conseguenza di cattivi raccolti dovuti alla siccità, di stock deboli, di restrizioni in materia d’esportazione o di una maggiore domanda. È qui che bisogna adottare delle misure: la Svizzera deve continuare ad impegnarsi nell’ambito della cooperazione internazionale migliorando la formazione degli agricoltori nel terzo mondo, o sostenendo progetti d’irrigazione nelle regioni più povere.
Al di là dell’inefficacia dell’iniziativa dei Giovani socialisti nel combattere la povertà, la sua accettazione porrebbe seri problemi alla piazza economica svizzera. La proposta prende di mira il settore delle materie prime, che genera quasi il 3,5% del prodotto interno lordo della Svizzera, rappresenta migliaia di impieghi e contribuisce ampiamente ad esempio alle entrate fiscali di Ginevra e Zugo. Essa toccherebbe anche le banche e i produttori di derrate alimentari. In caso d’accettazione, la piazza economica svizzera perderebbe attrattività per questi settori che si trovano già in una fase difficile. In simili condizioni, economiesuisse condivide la decisione del Consiglio degli Stati di respingere l’iniziativa.