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Più trasparenza nei rapporti sulle questioni climatiche

In occasione della sua seduta del 23 novembre 2022, il Consiglio federale ha adottato l’ordinanza relativa al rapporto sulle questioni climatiche – un passo importante verso una maggiore trasparenza. Rapporti chiari e comprensibili sono una condizione essenziale per rispondere alle esigenze del mercato a favore di imprese più sostenibili. Le nuove regole aiuteranno l’economia svizzera a raggiungere l’obiettivo zero emissioni nette entro il 2050.

Nell’ambito del programma per il clima dell’economia, economiesuisse si è chiaramente impegnata a favore dell’obiettivo zero emissioni nette entro il 2050. Le imprese svizzere possono fornire un contributo primordiale, e del resto lo fanno già. In questo contesto, la trasparenza è uno strumento importante e necessario affinché i loro sforzi siano coronati dal successo. Informazioni di qualità – e soprattutto confrontabili – sono una condizione essenziale al buon funzionamento dei mercati. Di conseguenza, economiesuisse sostiene la nuova ordinanza.

Con la nuova ordinanza, il Consiglio federale vuole assicurarsi che le grandi imprese pubblichino dati pertinenti e comparabili sulla loro incidenza sul clima, attuando le raccomandazioni del gruppo di lavoro sull’informazione finanziaria relativa ai cambiamenti climatici (Task Force on Climate-related Financial Disclosures, TCFD). L’ordinanza si iscrive nel controprogetto all’iniziativa «Per imprese responsabili», con i suoi nuovi obblighi di diligenza e di redigere dei rapporti. Per le imprese interessate, essa crea inoltre una certezza del diritto. Rispetto all’avamprogetto, si è rinunciato ad uno Swiss finish su alcuni punti importanti, ciò che è positivo. Come proposto nella presa di posizione di economiesuisse, la cerchia dei destinatari è inoltre stata definita più chiaramente: le PMI non rientrano più direttamente nel campo d’applicazione dell’ordinanza.

Economia fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo zero emissioni nette 

L’industria svizzera è l’unico settore ad aver raggiunto e perfino superato le riduzioni di emissione concordate nel Protocollo di Kyoto (17% di emissioni in meno nel 2020 rispetto al 1990). Oltre 4700 imprese si sono rivolte all’Agenzia dell’energia per l’economia (AEnEC) per sottoscrivere degli accordi sugli obiettivi e hanno realizzato notevoli risparmi. Nonostante questi successi, l’economia ha ancora molta strada da fare. Per raggiungere i prossimi traguardi, economiesuisse si è associata a vari partner per sostenere l’iniziativa Science Based Targets (SBTi), che aiuta le imprese a formulare degli obiettivi climatici comparabili con la neutralità carbone. Attualmente si sono già impegnate in tal senso oltre cento imprese, tra cui il 60% delle aziende SMI.

Dopo una crescita esponenziale in questi ultimi dieci anni, i prodotti d’investimento sostenibili rappresentano un volume di oltre 1500 miliardi di franchi. La piazza finanziaria svizzera svolge qui un ruolo pionieristico a livello internazionale. Promuovere la trasparenza delle attività per lo sviluppo sostenibile è una condizione essenziale nell’esigenza di una maggiore sostenibilità delle imprese richiesta dal mercato.

Sfida importante per le imprese

L’applicazione della nuova disposizione – così come gli altri punti del controprogetto all’iniziativa «Per imprese responsabili» richiederà molti sforzi alle aziende. La Task Force on Climate-Related Financial Disclosures TCFD ha elaborato una norma complessa ed esigente, le cui nuove regole da integrare ai processi interni richiederanno grande impegno da parte delle imprese. Il Consiglio federale ha riconosciuto il problema e fissato la messa in vigore al 1° gennaio 2024.

Le regolamentazioni in materia di sostenibilità conoscono un’evoluzione molto dinamica, soprattutto all’estero. In questo contesto, occorre evitare che queste non diventino contraddittorie, si sovrappongano o siano guidate da ideologie politiche. La Svizzera ha bisogno di regolamentazioni conformi alla prassi internazionale, fondate su principi e standard consolidati e che consentano soluzioni orientate al mercato. L’economia è pronta a dare il suo contributo, ma deve dapprima fare esperienza con le nuove regole..