# 06 / 2019
11.02.2019

La politica agricola spiegata in dieci punti

Come viene sovvenzionata l’agricoltura in Svizzera?

Il budget agricolo della Confederazione ammontava nel 2017 a circa 3,7 miliardi di franchi. Le spese destinate all’agricoltura e all’alimentazione sono rimaste stabili dall’inizio del millennio. L’agricoltura svizzera conta tre categorie di sovvenzioni:

  1. I pagamenti diretti
  2. La promozione della produzione e delle vendite, e
  3. Il miglioramento delle basi di produzione e le misure sociali.

Pagamenti diretti

I pagamenti diretti rappresentano di gran lunga la parte più importante del budget. Il totale delle spese effettuate a questo proposito ha di fatto raggiunto i 2,8 miliardi di franchi nel 2017, ciò che rappresenta il 75% del budget agricolo. Le aziende che desiderano ricevere dei pagamenti diretti devono rispondere ad un certo numero di esigenze. Soltanto le aziende contadine che coltivano la terra hanno per principio diritto ai contributi. Gli agricoltori devono avere meno di 65 anni ed aver seguito una formazione professionale nel settore agricolo. Inoltre, i pagamenti diretti sono versati solo se l’azienda richiede il lavoro di almeno 0,20 unità di manodopera standard (UMOS). La somma massima dei pagamenti diretti concessa raggiunge i 70'000 franchi per UMOS. Almeno la metà dei lavori necessari al buon andamento dell’azienda deve essere svolta da manodopera dell’azienda. A ciò vanno aggiunti gli oneri ecologici specifici raggruppati sotto la nozione di “prestazioni ecologiche richieste” (PER).

I pagamenti diretti sono ripartiti in sette categorie di contributi:

  1. Contributi al paesaggio coltivato
  2. Contributi alla sicurezza dell’approvvigionamento
  3. Contributi alla biodiversità
  4. Contributi alla qualità del paesaggio
  5. Contributi al sistema di produzione
  6. Contributi all’utilizzo efficiente delle risorse
  7. Contributo di transizione

Grafico 5

Pagamenti diretti nel 2017

Con quasi il 40% del totale, i contributi alla sicurezza dell’approvvigionamento hanno costituito nel 2017 la principale componente dei pagamenti diretti. I contributi hanno raggiunto quasi il 20% per il paesaggio coltivato, circa il 15% per il sistema di produzione, il 15% per la biodiversità, il 5% per la qualità del paesaggio e il 2% per l’utilizzo efficiente delle risorse (compresi i programmi di utilizzo sostenibile delle risorse naturali e di protezione delle acque). I vari contributi sono brevemente presentati di seguito.

I contributi al paesaggio coltivato intendono favorire il mantenimento di un paesaggio rurale aperto e uno sfruttamento massimo delle superfici agricole e alpine. Il loro obiettivo è in particolare quello di frenare il crescente rimboschimento delle praterie alpine. I contributi al paesaggio coltivato sono composti dai contributi al mantenimento di un paesaggio aperto (27%), dell’estivazione (24%), dell’alpeggio (21%), dai contributi per i pendii (24%), per vigneti in salita (2%) e per superfici in pendii ripidi (2%).

I contributi alla sicurezza dell’approvvigionamento hanno lo scopo di migliorare la capacità del Paese a garantire l’approvvigionamento alimentare della popolazione. Essi si suddividono in tre settori e sono pagati all’ettaro.

  • Il contributo di base di 900 franchi permette di ottimizzare l’intensità della produzione nella regione di pianura e dunque di mantenere la capacità di produzione. Il contributo alle superfici erbose permanenti è versato solo se queste superfici sono occupate da un numero sufficiente di capi di bestiame, altrimenti il contributo viene ridotto. I versamenti relativi alle superfici di promozione della biodiversità si limitano a 450 franchi all’ettaro e diminuiscono quando la dimensione dell’azienda aumenta.
  • Un contributo supplementare di 400 franchi all’ettaro è versato per le terre aperte e le colture perenni (quali le vigne e i frutteti).
  • Un contributo supplementare alla produzione in condizioni difficili viene versato allo scopo di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento nelle zone di montagna e collinari (tra i 240 e i 360 franchi secondo le regioni)

I tre quarti dei contributi alla sicurezza dell’approvvigionamento sono costituiti dai contributi di base: il 15% viene versato sotto forma di contributi alla produzione in condizioni difficili, mentre il resto è destinato alle terre aperte e alle colture perenni.

I contributi alla biodiversità vengono concessi allo scopo di promuovere e preservare la diversità delle specie e degli habitat naturali. Essi tendono inoltre a favorire il collegamento in rete di superfici di promozione della biodiversità. Simili superfici sono promosse mediante un contributo per la qualità (vengono considerati due livelli di qualità) e i contributi di rete.

I contributi alla qualità del paesaggio intendono preservare la diversità dei paesaggi in Svizzera. Il loro scopo è di garantire la salvaguardia, la promozione e lo sviluppo di paesaggi attrattivi, che costituiscono preziose zone di relax per la popolazione e svolgono un ruolo importante da un punto di vista turistico. I contributi alla qualità del paesaggio sono versati in relazione a progetti specifici. I Cantoni elaborano in collaborazione con la Confederazione dei programmi di misure che tengano conto dei bisogni regionali. Questi contributi sono presi a carico dalla Confederazione in ragione del 90%.

I contributi al sistema di produzione permettono di sostenere diverse forme di produzione. La prima categoria comprende il contributo per l’agricoltura biologica versata a favore dei sistemi di produzione concernenti l’insieme della produzione. Nel 2016, un’azienda biologica ha ricevuto in media 7225 franchi. La seconda categoria include sistemi di produzione che concernono solo una parte dell’azienda. Essa comprende il contributo per la coltivazione estensiva di cereali, di girasoli, di piselli proteici, di fave e colza (extenso), il contributo per la produzione di latte e di carne basato sulla superficie inerbita (PLCSI) e il contributo al benessere degli animali. Quest’ultima è suddivisa in due gruppi: il contributo per i sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali (SSRA) e il contributo per le uscite regolari all’aria aperta (SRPA).

I contributi all’utilizzo efficiente delle risorse hanno lo scopo di migliorare la gestione sostenibile delle risorse naturali e l’utilizzo efficiente dei mezzi di produzione favorendo le tecniche che hanno un effetto comprovato. Si tratta di invogliare il maggior numero possibile di agricoltori a favorire un utilizzo razionale delle risorse. In questo contesto sono state definite misure specifiche. Esse sono limitate nel tempo e i primi contributi saranno soppressi nel 2019. Tuttavia vengono regolarmente introdotte nuove misure di utilizzo efficiente delle risorse.

I contributi di transizione devono garantire una transizione socialmente accettabile tra il vecchio sistema e la politica agricola 2014-2017 (PA 14-17). Il loro ruolo è di colmare le lacune derivanti, ad esempio, dalla combinazione di alcuni pagamenti diretti alle prestazioni ecologiche richieste, come i programmi SRPA. L’introduzione della PA 14-17 ha di fatto comportato una diminuzione dei pagamenti diretti senza misure di compensazione per le aziende agricole. Più le aziende agricole partecipano ai programmi volontari ricevendo dunque maggiori pagamenti diretti, più il contributo di transizione sarà basso. Quest’ultimo sarà versato fino al 2021.

Promozione della produzione e delle vendite

Oltre ai pagamenti diretti, la Confederazione concede aiuti finanziari alla produzione e alla distribuzione di prodotti agricoli e sostiene puntualmente delle iniziative di esportazione che permettono di realizzare degli studi di mercato o di prevedere nuovi mercati all’estero. Il budget di questo programma è di circa 434 milioni di franchi all’anno.

Un esempio di promozione della produzione è il supplemento versato per il latte trasformato in formaggio. La Confederazione ha versato, nel 2017, 15 centesimi al chilo di latte trasformato in formaggio nonché un supplemento per il foraggiamento senza insilati di 3 centesimi per ogni chilo di latte. Il totale degli aiuti ha raggiunto i 293 milioni di franchi. La Confederazione ha inoltre versato 2,5 milioni di franchi alla gestione dei dati sul latte e agli strumenti informatici.

Un importo di 93 milioni è stato investito nelle misure relative alla produzione animale. Queste ultime comprendono i contributi all’eliminazione dei sottoprodotti animali, la promozione dell’allevamento, gli aiuti per il bestiame da macello e la carne, i contributi alle infrastrutture nelle regioni di montagna, la valorizzazione della lana indigena nonché una convenzione di prestazione conclusa con Proviande, l’organizzazione di settore. La Confederazione ha inoltre sostenuto la produzione di uova indigene allo scopo di proteggere dagli effetti della domanda ciclica.

Nello stesso anno, sono stati versati 65 milioni di franchi per la produzione vegetale, di cui il 95% destinato alla promozione di colture particolari. Il resto è stato suddiviso tra la trasformazione e la valorizzazione dei frutteti (4%) e la promozione della viticoltura.

Infine, sono stati investiti circa 63 milioni di franchi nella promozione della qualità e delle vendite. La metà di questo importo è stata versata al settore dei prodotti lattieri e un po’ meno del 10% al mercato della carne. Nel settore della produzione e delle vendite, la Confederazione può sostenere le misure di marketing e di comunicazione in ragione del 50% dei costi ammessi.

Miglioramento delle basi di produzione e misure sociali

Infine, il sostegno all’agricoltura si manifesta anche nel pacchetto finanziario “Miglioramento delle basi di produzione e misure sociali”. Nel 2017 i sussidi federali destinati ai miglioramenti fondiari e alle costruzioni rurali hanno raggiunto gli 80 milioni di franchi.

I Cantoni hanno concesso dei crediti d’investimento in ragione di 280 milioni di franchi, principalmente nell’ambito delle misure individuali (aiuto iniziale, diversificazione, costruzione e trasformazione di abitazioni e fabbricati agricoli).

Le misure sociali concernono, da una parte, i prestiti per l’aiuto alle aziende e, dall’altra, gli aiuti alla riqualifica professionale. Questi ultimi hanno raggiunto nel 2017 solo 41'200 franchi. Nel 2017 sono stati concessi crediti d'esercizio per 23 milioni di franchi per far fronte a un'emergenza finanziaria temporanea e non indebitata.

 

Abrogazione della “legge sul cioccolato” e nuova regolamentazione

La legge federale sull’importazione e l’esportazione di prodotti agricoli trasformati, denominata “legge sul cioccolato” permette alla Confederazione di indennizzare gli esportatori di derrate alimentari costretti ad acquistare, a caro prezzo, materie prime quali latte e grano sul mercato agricolo protetto all’interno delle frontiere nazionali. Conformemente alla decisione della Conferenza ministeriale dell’OMC a Nairobi, le sovvenzioni all’esportazione per i prodotti agricoli trasformati devono essere abolite entro la fine del 2020. I contributi svizzeri all’esportazione previsti dalla legge federale sull’importazione e l’esportazione di prodotti agricoli trasformati sono, anch’essi, oggetto di questo divieto. Le sovvenzioni all’esportazione sono state abolite il 1° gennaio 2019. Sono state sostituite da una soluzione conforme alle regole dell’OMC. A partire da quest’anno, la Confederazione verserà circa 95 milioni di franchi direttamente ai produttori di latte e di cereali sotto forma di un supplemento. Quest’ultimo sarà di 4,5 centesimi per chilo di latte. Questi fondi saranno in seguito dedotti dal premio sul latte versato dai produttori ai trasformatori. La maggior parte di questi contributi andranno ai produttori di cioccolato.