# 14 / 2016
16.12.2016

Un finanziamento solido per le strade del futuro

Situazione iniziale

Le strade nazionali e le reti stradali degli agglomerati sono tra le infrastrutture di trasporto maggiormente sollecitate del nostro paese. L’ampiamento di queste infrastrutture rappresenta quindi un problema su cui intervenire in modo urgente, anche alla luce del fatto che nei prossimi anni si prevede un aumento del traffico. Tuttavia non vi è alcuna garanzia finanziaria a lungo termine. Per risolvere questi problemi il Consiglio federale e il Parlamento hanno proposto l’istituzione di un nuovo Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA). economiesuisse sostiene questo progetto di legge e raccomanda di votare Sì il 12 febbraio 2017.

Sfida 1: problemi di capacità sulla rete delle strade nazionali

Le strade nazionali rappresentano la spina dorsale della rete stradale svizzera. Sebbene i 1900 km di strade nazionali costituiscano solo il 2,5% dell’intera rete stradale, circa il 45% del traffico viaggiatori e il 70% del traffico merci transita su questa rete.

Negli ultimi anni si è registrato un forte aumento del traffico sulle strade nazionali. Dal 1990 i volumi di traffico sulla rete sono più che raddoppiati. Gli interventi di ampliamento e potenziamento della rete stradale, basati su un progetto risalente al 1960, non sono quindi più in grado di tenere il passo con la crescita del traffico. Tutto questo provoca dunque un forte aumento del congestionamento stradale, con una crescita delle ore di coda fino a circa 22’000 all’anno, ovvero il doppio rispetto al 2008. Il loro costo per l’economia è calcolato a 1,6 miliardi di franchi all’anno.

Se vogliamo una rete delle strade nazionali affidabile, sono necessari investimenti mirati volti a risolvere i problemi di capacità e ad ampliare ulteriormente la rete.

Grafico 1

Il numero delle ore di coda è in costante aumento. Dal 2008 le code sulla rete delle strade nazionali sono più che raddoppiate.

Sfida 2: problemi di capacità negli agglomerati

Le città e gli agglomerati sono le regioni svizzere in cui si registra la crescita maggiore. Di conseguenza i problemi di traffico riguardano principalmente questi agglomerati urbani e le aree limitrofe. Le prospettive elaborate dalla Confederazione sul traffico indicano un forte aumento entro il 2040. A sostenere questo sviluppo del traffico saranno l’aumento della popolazione e la crescita dell’economia. Ma anche la mobilità dei singoli individui è destinata ad aumentare ulteriormente. Altrettanto significativo, quindi, sarà anche l’aumento del traffico negli agglomerati.

Con i programmi negli agglomerati la Confederazione ha creato in questo contesto uno strumento che permette di sostenere i Cantoni e i Comuni nei loro sforzi per sviluppare le infrastrutture di trasporto negli agglomerati.

Il finanziamento degli attuali programmi d’agglomerato da parte del Fondo infrastrutturale non è a tempo indeterminato, per questo è necessario trovare una nuova soluzione per il traffico d’agglomerato.

Grafico 2

Grafico 2 Il traffico registrerà una crescita notevole entro il 2040. Per quanto riguarda il traffico viaggiatori la crescita maggiore riguarderà i mezzi pubblici, mentre nel traffico merci si prevede una crescita maggiore del trasporto su rotaia rispetto a quello su strada. La crescita si focalizzerà sui centri economici e più popolati del paese.

Sfida 3: diminuzione della base di finanziamento proveniente dall’imposta sugli oli minerali

Oggi le infrastrutture delle strade nazionali e del traffico d’agglomerato sono finanziate attraverso l’imposta sugli oli minerali e il contrassegno autostradale. Le entrate derivanti dall’imposta sugli oli minerali e dal supplemento fiscale sugli oli minerali costituiscono le principali fonti di finanziamento della rete stradale. Negli ultimi anni, tuttavia, il gettito ottenuto con queste imposte sui carburanti è diminuito. Dal 2008 al 2015 si è registrato un calo di circa il 10%. Inoltre, nei prossimi anni, nonostante l’aumento del traffico, si prevede che tali entrate continueranno a diminuire. Tale fenomeno è spiegato dalla comparsa di motori più efficienti, che consumano sempre meno carburante. Nell’arco degli ultimi 20 anni il consumo medio di carburante delle auto nuove è diminuito di un terzo, passando da 9,0 a 5,8 litri per 100 chilometri. Inoltre, un numero crescente di automobilisti non partecipano al finanziamento delle strade, poiché si orientano su auto elettriche.

Per garantire un solido finanziamento delle strade nazionali e del traffico d’agglomerato è necessaria dunque una nuova base di finanziamento a tempo indeterminato, che integri anche forme alternative di propulsione.

Grafico 3

Nonostante la crescita della popolazione e del traffico, le entrate derivanti dall’imposta sugli oli minerali a destinazione vincolata negli ultimi anni sono diminuite.