# 13 / 2016
25.11.2016

Accordo di libero scambio con la Cina: un passo importante per le imprese svizzere

L’accordo di libero scambio (ALS) tra la Svizzera e la Cina è in vigore da oltre due anni. Un primo bilancio mostra che non solo le grandi imprese, ma anche numerose PMI utilizzano l’accesso agevolato al mercato cinese. Abbiamo esaminato la situazione un po’ più da vicino.

L’essenziale in breve

L’accordo di libero scambio (ALS) tra la Svizzera e la Cina costituisce un passo importante per la politica economica estera della Svizzera. Questo accordo bilaterale esaustivo ratificato dai due paesi a Pechino il 6 luglio 2013 è entrato in vigore il 1o luglio 2014. La Svizzera è il primo paese dell’Europa continentale ad aver concluso un accordo di libero scambio con la Cina. Una tappa economicamente e simbolicamente importante, che rafforza la competitività delle imprese svizzere. Il presente dossierpolitica trae un primo bilancio sull’accordo di libero scambio con la Cina in vigore da oltre due anni. Quali esperienze hanno potuto realizzare le imprese svizzere per quanto concerne l’applicazione dell’accordo? Quali sfide devono affrontare e come vedono le prospettive?

Ancora prima della sua entrata in vigore, le imprese svizzere hanno mostrato grande interesse per questo accordo. La seduta informativa proposta da economiesuisse nel giugno 2014 aveva attirato parecchie PMI nonché grandi imprese di tutti i settori. L’apertura di un accesso privilegiato al grande mercato emergente cinese ha avuto l’effetto di un segnale, incitando quelle imprese che non avevano ancora o solo poco utilizzato gli accordi di libero scambio a compiere questo passo.  

La maggior parte delle posizioni tariffali e delle esportazioni svizzere (circa il 95%) beneficiano di una riduzione dei dazi doganali. La Cina e la Svizzera hanno anche negoziato dei miglioramenti nel settore della proprietà intellettuale, delle procedure doganali e delle prestazioni di servizi. Per quanto concerne i prodotti agricoli, gli interessi degli agricoltori svizzeri sono preservati.

Nel settembre 2016, il comitato misto istituito da questo accordo si è riunito per la seconda volta a Pechino. La clausola di riesame contenuta nell’accordo prevede un riesame biennale delle concessioni doganali convenute nell’accordo. Il primo riesame è previsto nell’autunno 2016.

Posizione di economiesuisse

  • L’accordo di libero scambio Svizzera-Cina è un successo importante – esso garantisce alle imprese svizzere un accesso privilegiato al mercato cinese, molto grande e dinamico.
  • La clausola di riesame dell’accordo di libero scambio prevede un esame periodico delle concessioni doganali convenute. L’accordo non è pertanto statico, ciò che gli ambienti economici ritengono positivo.
  • Dal momento che l’accordo di libero scambio non prevede ancora la soppressione di tutti i dazi doganali, è importante per le imprese esportatrici svizzere che siano sottoscritte nuove concessioni doganali per l’importazione di merci dalla Cina.
  • Per utilizzare l’accordo, le imprese esportatrici ed importatrici devono adottare delle misure, in particolare per quanto concerne il certificato d’origine. Secondo le imprese svizzere, il volume dei documenti da fornire alla Cina dev’essere ridotto al minimo indispensabile.
  • Il controllo sistematico del trasporto diretto da parte della Cina provoca inutili oneri amministrativi alle aziende. Queste ultime dovrebbero essere dispensate dal fornire documenti supplementari per attestare che i loro invii attraverso Stati terzi siano sotto controllo doganale permanente. Il certificato d’origine, che può essere oggetto di un controllo, è l’elemento decisivo affinché le merci possano beneficiare di un trattamento preferenziale. Le autorità svizzere potrebbero discutere con la Cina i vantaggi di un approccio basato sul rischio.
  • L’economia accoglie favorevolmente i miglioramenti nel settore della protezione della proprietà intellettuale. Su alcuni punti, la Svizzera e la Cina vanno perfino oltre l’accordo TRIPS dell’OMC.