# 11 / 2018
10.12.2018

Revisione della legge sulle armi: la posta in gioco è più alta di quel che sembra

Conclusione: una revisione della legge sulle armi con adeguamenti ragionevoli è nell’interesse della Svizzera

L’attuazione della direttiva sulle armi adeguata concerne solo poche persone in Svizzera e, oltretutto, in maniera accettabile. Chiunque voglia acquistare un’arma semiautomatica dovrà dimostrare di essere membro di un club o di praticare regolarmente il tiro. I tiratori sportivi potranno dunque continuare a praticare questa attività senza difficoltà. Anche i collezionisti avranno ancora la possibilità di acquistare armi semiautomatiche sempre che le conservino correttamente. I cacciatori e i militari non sono interessati. Al contrario, le ripercussioni di un rifiuto di attuare lo sviluppo dell’acquis Schengen sarebbero immediate e profonde. Gli Svizzeri vedrebbero il loro reddito diminuire di 1600 franchi per persona all’anno, a seguito di una diminuzione globale dei redditi fino a 10,7 miliardi di franchi. Le imprese esportatrici dovrebbero subire una diminuzione delle loro entrate legate alle esportazioni del 5,6% e la Svizzera dovrebbe spendere fino a 1,09 miliardi di franchi in più nel settore dell’asilo. Gli accordi di Schengen e Dublino garantiscono maggiori libertà agli Svizzeri, evitano loro lunghe file d’attesa in dogana e permettono di raggiungere più rapidamente la porta d’imbarco per la partenza del loro volo all’aeroporto. Anche l’economia svizzera beneficia ampiamente della riduzione dei costi generati dalle code e dell’accesso agevolato ai visti. Tutti questi vantaggi restano validi con l’attuazione equilibrata della direttiva sulle armi prevista dal Consiglio federale e dal Parlamento. Nel contempo, questo progetto garantisce alla Svizzera di poter conservare la sua tradizione del tiro.