Accordo istituzionale: un buon deal per la Svizzera

L’accordo istituzionale negoziato tra la Svizzera e l’UE garantisce le relazioni bilaterali tra i due partner e pone le basi per i futuri sviluppi. economiesuisse sostiene pertanto la conclusione dell’accordo sulla base della proposta attuale. Occorre però procedere a ulteriori chiarimenti per quanto concerne l’estensione dell’obbligo di ripresa del diritto, gli aiuti di Stato e il ruolo dei partner sociali secondo la legislazione europea sul distaccamento dei lavoratori.

Secondo economiesuisse, la proposta di accordo istituzionale negoziata dalla Svizzera e dall’UE è un compromesso equilibrato che cela numerosi vantaggi. Essa permette di garantire l’attuale accesso al mercato interno dell’UE, basato sugli accordi bilaterali. Contrariamente a semplici facilitazioni attraverso un accordo di libero scambio, il fatto di introdurre regole identiche in Svizzera e in seno all’UE attribuisce alle imprese svizzere un accesso illimitato al mercato.

Un quadro stabile per le relazioni bilaterali
L’accordo istituzionale attribuisce ai cinque accordi di accesso al mercato un quadro stabile nel quale possono essere regolate eventuali divergenze tra le parti. Esso rende inoltre possibile la conclusione di altri accordi di accesso al mercato – ad esempio quello sull’elettricità. L’accordo istituzionale garantisce il proseguimento della via bilaterale, rafforza la certezza del diritto e dunque la posizione della Svizzera nelle sue relazioni bilaterali con l’UE.

Nessuno degli altri potenziali modelli relazionali (isolamento, ampio accordo di libero scambio, adesione allo SEE o all’UE) costituisce un’alternativa equivalente alla via bilaterale. Elaborata quale piano B dopo il rifiuto di aderire allo SEE, essa ha apportato enormi vantaggi alla Svizzera (cf. il nostro dossierpolitica 04/19 sul valore dell’accordo istituzionale) e permesso un accesso molto vantaggioso al nostro principale partner commerciale.

Chiarire le questioni aperte e stabilire una tabella di marcia
Occorre chiarire alcuni punti della proposta d’accordo. In concreto, questo concerne la ripresa del diritto, gli aiuti di Stato e alcune questioni legate ai partner sociali. economiesuisse chiede inoltre al Consiglio federale di prendere l’UE in parola: dopo la firma dell’accordo, si tratterà di stabilire rapidamente una tabella di marcia per i negoziati in tutti i dossier e formalizzare il dialogo. Numerose questioni delicate dal punto di vista della politica interna svizzera legate alle relazioni bilaterali con l’UE resteranno tali anche senza accordo istituzionale (misure di accompagnamento, direttiva sul distaccamento dei lavoratori, direttiva sulla cittadinanza, coordinamento dei sistemi sociali). Ma, con questo accordo, la Svizzera sarebbe meglio posizionata. Ritardare i negoziati non è un’opzione. Se l’accordo non venisse firmato, a causa della mancanza di aggiornamento degli accordi esistenti, le imprese svizzere dovrebbero attendersi notevoli svantaggi concorrenziali a partire dal mese di luglio di quest’anno.

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