Iniziativa “A favore del servizio pubblico”, un classico caso di autogol

Le riviste per i consumatori K-Tipp, Saldo, Bon à Savoir e Spendere Meglio pretendono di salvare il servizio pubblico con la loro iniziativa popolare «A favore del servizio pubblico». Quest’ultima intende vietare alle imprese del servizio pubblico controllate dalla Confederazione di realizzare utili  milionari e di versare salari esagerati.

​Da una parte, l’iniziativa propone di abbandonare la via promettente delle liberalizzazioni progressive, che favorisce i clienti, auspicando di gestire nuovamente le imprese controllate dalla Confederazione come delle regie federali. Dall’altra parte, l’iniziativa limita la libertà imprenditoriale e indebolisce la competitività delle imprese che operano sui mercati concorrenziali. In effetti, essa vieta di realizzare utili milionari e prevede prescrizioni rigide in materia di salari.

Invece di proteggere o rafforzare il servizio pubblico, l’iniziativa «A favore del servizio pubblico» ostacolerebbe l’innovazione nei settori legati al servizio di base e deteriorerebbe il rapporto qualità/prezzo. Essa costituisce dunque un classico caso di autogol. Le riviste di protezione dei consumatori non ignorano certamente che le misure di liberalizzazione messe in atto in questi ultimi anni hanno fatto diminuire i prezzi dei servizi universali. Perché dunque andare contro l’interesse dei consumatori?

Alcuni potrebbero malignamente temere che le riviste interessate non possano più rendere conto in maniera indipendente delle attività della Posta, delle FFS o di Swisscom o che il tutto sia semplicemente un modo per attirare l’attenzione dei media, degli inserzionisti e aumentare il numero delle tirature.
Non resta che sperare che le Camere federali respingano fermamente questa iniziativa.