EU und Schweizer Sprechblase

Evitato un nuovo attacco contro l’accordo quadro

economiesuisse condivide la chiara decisione del Consiglio degli Stati di respingere la mozione Föhn che chiede di rifiutare l’accordo istituzionale. Ma non si è ancora ottenuto nulla: senza accordo quadro, la via bilaterale rischia di sgretolarsi.

 

 

Il Consiglio degli Stati ha respinto seccamente la mozione di Peter Föhn con 37 voti contro 5. Esso ha seguito il Consiglio federale e le raccomandazioni degli ambienti economici. economiesuisse saluta favorevolmente la decisione del Consiglio degli Stati. Contrariamente a quanto afferma la mozione Föhn, l’accordo istituzionale non comporta una ripresa automatica del diritto europeo. Quando la Svizzera conclude un accordo bilaterale con un altro Stato, essa può naturalmente decidere quali diritti applicare. È ciò che si intende con ripresa dinamica del diritto. Il Consiglio federale lo ha indicato nella sua risposta alla mozione. Infine, una ripresa automatica del diritto, in cui il diritto europeo diventerebbe parte integrante di un accordo bilaterale senza intervento della Svizzera, è escluso. L'accordo istituzionale non modifica in alcun modo il processo legislativo svizzero o il diritto di referendum.

Contrariamente a quanto afferma Peter Föhn, in caso d’accettazione dell’accordo quadro, non sarebbe la Corte di giustizia dell’Unione europea a decidere su questioni di diritto, bensì un tribunale arbitrale indipendente. Quest’ultimo deciderebbe in maniera autonoma e definitiva se una vertenza riguarda l’interpretazione del diritto europeo oppure no. Il tribunale arbitrale dovrebbe riferirsi alla giurisprudenza della CGUE unicamente per questioni di interpretazione del diritto europeo. Da notare che il Tribunale federale agisce già in questo modo.

NECESSARIA UNA SOLUZIONE RAPIDA

Il netto rifiuto della mozione Föhn è certamente rallegrante, ma finché che il Consiglio federale non riuscirà ad imporre i necessari chiarimenti con l’UE e non sottoporrà l’accordo quadro al Parlamento, l’incertezza del diritto per le imprese svizzere perdurerà. Queste ultime attendono la conferma che la via bilaterale possa proseguire anche in futuro.